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Accordo Mussolini-Hitler 20 luglio 1944

Promemoria consegnato da Mussolini al Fuhrer il 20 luglio 1944, riguardante l'accordo per la trasformazione degli Internati Militari Italiani in lavoratori civili.
La situazione italiana non ha consentito in questi ultimi mesi di dare alla Germania l'atteso contributo di mano d'opera ch'era stato previsto. Qualche mese fa il maresciallo Kesselring ha assorbito circa 70.000 unità lavorative italiane, mentre 60.000 sono state date al Maresciallo Dell'Aria Von Richthofen.
Successivamente è stato richiesto al governo della Repubblica Sociale un contributo di quasi un milione di unità lavorative.
Allo stato attuale delle cose è impossibile aderire a tale richiesta.
A causa della sensibile diminuzione del territorio nazionale;
Per la demoralizzazione che si è prodotta presso tutte le classi sociali italiane, in seguito alla caduta di Roma e alla successiva avanzata nel territorio italiano delle forze anglo-americane.
Tale stato d'animo aggiunto al fatto che recentemente sono rientrati dalla Germania degli ammalati provenienti dai campi di internamento ridotti in pietose condizioni fisiche, ha determinato una forma di avversione al reclutamento in Germania per ragioni lavorative.
Mentre perciò da parte degli organi della Repubblica Italiana vivissimo è il desiderio di contribuire allo sforzo produttivo della Germania, difficile appare il reclutamento della mano d'opera italiana.
Stando così le cose, è mio dovere di proporre:
che il potenziale lavorativo degli internati militari italiani venga sfruttato in pieno per il processo di produzione Germanica: per raggiungere questo deve essere migliorata la situazione materiale. sarebbe opportuno avviare la parte rurale degli internati ai lavori agricoli...gl'internati dovrebbero essere selezionati a seconda delle loro capacità di rendimento professionale e manuale...a parte degli internati aderenti potrebbe essere permesso l'inquadramento in vere e proprie categorie militari... Potrebbe in tal modo venir attuata una parte del programma del maresciallo Goering circa l'impiego nella Lutwaffe germanica;
da quanto precede viene esclusa da parte italiana qualsiasi richiesta di rimpatrio in Italia, in quanto anche io sono convinto che sarebbe nocivo reintegrare nella madrepatria degli elementi che, a causa delle loro determinate condizioni morali, potrebbero facilmente passare al campo avversario.
Una soluzione del problema degli internati militari italiani nel senso sopraesposto costituirebbe da un lato un apporto di alcune centinaia di migliaia di forze lavorative all'industria e all'agricoltura germanica e, dall'altro, avrebbe per conseguenza un notevolissimo alleggerimento della situazione politica interna della RSI.
La soluzione di questo problema in uno con la battaglia che si sta dando al banditismo partigiano in Italia, rappresenterebbe senza dubbio un contributo decisivo per il ripristino e il rafforzamento del Governo Fascista.

 

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