Iniziativa italo-tedesca
"Per la memoria a Costermano"
COMUNICATO STAMPA
Verona e Berlino, 17 novembre 2004
- Al cimitero militare tedesco di Costermano
sono tornati gli "albi d'onore", già tolti
in seguito alle nostre proteste. Ora li si vorrebbe presentare
sotto mentite spoglie, ribattezzandoli "libri dei nomi".
- La completa rimozione di quegli albi, che
celebrano anche responsabili di crimini contro l'umanità,
è la premessa irrinunciabile per avviare un dialogo
sul testo di una nuova iscrizione, che ricordi in quel cimitero
le vittime del nazismo e dell'occupazione tedesca.
Gli "albi d'onore" continuano a
gettare un'ombra sinistra sul cimitero militare tedesco
di Costermano, in provincia di Verona, anche se adesso ci
si vergogna di continuare a chiamarli così e si medita
di ribattezzarli. Si tratta di otto monumentali volumi con
pagine di metallo, su cui sono incisi 22.000 nomi. La maggior
parte dei caduti erano soldati della Wehrmacht, l'esercito
regolare, che in Italia si rese responsabile di molte stragi
di civili. Più di 500 appartenevano alle SS: inquadrati
in truppe specializzate in efferate rappresaglie, o con
compiti di "polizia". Gli albi includono pure
fascisti italiani al servizio delle armi tedesche.
A Costermano sono sepolti anche RESPONSABILI
DI CRIMINI CONTRO L'UMANITÀ. Vi sono stati finora
individuati dodici uomini della "Aktion Reinhard",
nome in codice per lo sterminio degli ebrei nella Polonia
orientale. Uccisero due milioni di ebrei a Belzec, Sobibor,
Treblinka e Majdanek. Erano stati reclutati tra gli esecutori
del programma nazista di "eutanasia": l'uccisione
di malati di mente e handicappati. Solo tre capi di questo
gruppo, Christian Wirth, Franz Reichleitner e Gottfried
Schwarz, erano stati cancellati nel 1992 dagli "albi
d'onore". Gli albi rimasero esposti in un edificio
chiamato "sala d'onore" in diverse pubblicazioni
del Volksbund, l'ente che gestisce i cimiteri di guerra.
Nell'aprile scorso l' iniziativa "Per
la memoria a Costermano" chiese la rimozione degli
"albi d'onore" con una lettera aperta al presidente
del Volksbund. In ottobre il presidente Reinhard Führer
comunicò che gli albi erano stati tolti nel corso
dell'estate, perché "non si può parlare
di onore dove ci sono dei criminali". Gli albi erano
stati effettivamente rimossi, e ne abbiamo dato notizia
in un nostro comunicato del 4 novembre.
Ma nel corso di una visita al cimitero il
13 novembre abbiamo dovuto constatare che gli albi erano
stati ricollocati al loro posto, alla vigilia delle commemorazioni
del "Volkstrauertag", la giornata del lutto nazionale
tedesco. Mancavano solo le otto lastre metalliche che facevano
da frontespizio a quei volumi, con la dicitura "Ehrenbuch"
(albo d'onore). Il Volksbund vuole farle rifare con la scritta
"Namensbuch" (libro dei nomi).
Questa operazione trasformistica è
una presa in giro. Gli albi costituiscono di per sé
un atto d'omaggio a quanti vi sono iscritti, criminali compresi.
Chiamare gli albi in un altro modo non ne modifica l'intrinseco
intento apologetico, che era e resta la loro unica ragion
d'essere. Essi non hanno alcuna funzione pratica: per l'orientamento
dei visitatori sono a disposizione registri stampati su
carta, con la collocazione delle sepolture. Non si vede
perché, oltre a questo indispensabile strumento di
consultazione, si perseveri nell'esporre liste celebrative
e monumentali.
La riapparizione degli albi contraddice la
disponibilità al dialogo annunciata dal console generale
tedesco Folkmar Stoecker, nella sua allocuzione del 14 novembre
a Costermano: "Siamo d'accordo con gli aderenti a un'iniziativa-italo
tedesca nel ritenere che qui si debbano ricordare le vittime
della guerra e dell'ingiustizia...Sono favorevole all'idea
di apporre una nuova iscrizione chiarificatrice all'ingresso
del cimitero". Il console intende far partecipare anche
l'iniziativa "Per la memoria a Costermano" alla
redazione di un testo consensuale. Lo ringraziamo per questo
invito. Ma la premessa irrinunciabile per un dialogo costruttivo
resta a nostro avviso la completa rimozione degli albi monumentali,
indipendentemente da come li si voglia chiamare. Finché
il Volksbund vorrà rendere omaggio a nomi di criminali
non si potrà trovare nessuna intesa su una nuova
iscrizione.
Rivolgeremo nuovamente le nostre richieste
al presidente del Volksbund. Se non dovessimo ottenere una
risposta soddisfacente, torneremo l'anno prossimo a protestare
pubblicamente a Costermano in occasione della "Giornata
del lutto tedesco" nella seconda domenica di novembre
(13.11.2005).
Per ulteriori informazioni:
Paola Bonatelli, Verona, 0039.045.521079
Guido Ambrosino, Berlino, 00049.30.61073101 g.ambrosino@t-online.de
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